
Con il TV settato in "auto wide", per vedere sempre in 4:3 chi trasmette ancora in 4:3, e automaticamente in 16:9 chi trasmette in 16:9.

L'emittente è trasmessa a BOLOGNA sul mux Canale 9, ch 23 UHF, LCN 248.

Non si tratta di una visione in alta definizione, perchè un parametro è a 576i ( SD ) contro i 1080i dell'HD vero.
E si tratta di un fermo immagine.
Con i decoderini esterni per il DVB-T normali in MPEG-2, NON si vede, con i TV di 2 o 3 anni fa, che hanno il tuner HD ( H. 264/MPEG-4 AVC ) si vede, come RAI HD sul ch 40 UHF, Retequattro HD, Canale 5 HD, e Italia 1 HD sul ch 37 UHF.
Poi il DVB-T2 HEVC H. 265 del futuro, sarà un'altro sistema ancora . . . auguri !
Ma si vede già benissimo così, quindi comprimendo ancora, anche se promettono di eguagliare la qualità raggiunta con l'HD attuale, io dico che un pelo peggio andrà.
Per liberare poi frequenze TV, da dare ai "telefonici" . . . è il progresso.
Almeno calassero del 98 %, le stazionacce che vendono fumo e illusioni di acquisti sensati . . .
Eeh Luca, se ci sono tante emittenti per "gonzi", vuol dire che ci sono moooolti "gonzi" in giro . . . parrebbe una legge della fisica, e la fisica non si può stravolgere.
Vorrei far notare, che la Rai non ha più di 5 emittenti per mux, come la regola imponeva . . .
[ 3 commenti ] ( 190 visite ) | permalink |











Se si aggiunge che il 24 è un "4 celle" e il 35 un "6 celle" che si "mangia" altri 4 dB, si capisce perchè alla fine, si rischiava di non riuscire a regolare a piacere questi due moduli.
Per risolvere il caso, è bastato inserire sul cavo d'arrivo dell'antenna, un derivatore da - 15 dB, così da attenuare un gruppo di "canali" scelti dal 21 al 27, e lasciar passare il segnale del montante per i rimanenti dal 29 al 36.
Il 35 è sempre "aperto", ma gli altri del gruppo 21 - 27 che in antenna sono sempre i più alti, li ho ridimensionati, e adesso con gli attenuatori, sono più vicino al massimo come gli altri dell'altro gruppo, e sono riuscito finalmente ad abbassare di quel pelo che mi mancava, il 24.
Nel far così, ho sottratto energia gratuita data dall'antenna ( uV ), che ho dovuto compensare con gli attenuatori dei moduli "aprendoli", e allora è aumentato leggermente l'assorbimento ( mA ) da parte di quei moduli, perchè ho dovuto dare più tensione ai transistor per amplificare di più, e tornare circa ai livelli di prima.
Se si toglie da una parte, bisogna recuperare dall'altra.
Poi già che c'ero, ho diviso in due tutto l'assorbimento della modulistica, rimettendo in gioco il secondo alimentatore da 1 A.
Ho separato / diviso / interrotto l'alimentazione in un punto fra due moduli, in modo da far segnare al tester 370 mA. di assorbimento per parte, destinati a ognuno dei due alimentatori, così col gran caldo che verrà lì sotto, faticheranno e si scalderanno di meno.

Il 28 ha un pre a cubo volante vicino al palo nuovo della Teleco e della loga FR sulla Croazia ( 28 ), il 32 ce l'ha lì, dopo il div 2 sul cavo del rotore.
L'11 - 5 lunedì, propagazione alta, visto il mux croato dal centralizzato, che evidentemente ha asfaltato il segnale del mux LA 9, poi in breve tempo è ricalato non riuscendo più ad essere ricevibile . . . si aspetta lo spostamento da ch 28 a ch 21 sul Ventolone, dopo finalmente sarà meglio "acchiappabile".

Ho preso un modulo ch 21 e "sono sceso" di un po', servendomi dell'antenna su "Osservanza orizzontale" che è quasi in linea con la cella.


Sono "spilli" che non mi servono a nulla, però se non altro fanno . . . "bella presenza".
[ commenta ] ( 50 visite ) | permalink |






Abbiamo salvato la coppia di pali 50 e 42, messo la verticale di C.M. in cima, la 6G Offel stratos sotto sperando in una futura accensione di un E9 RAI, e infine un'altra Offel su Barbiano.







Sembra che queste antenne avessero una marcia in più per quel che riguarda il ROS . . . ai tempi dell'analogico, pareva di veder realmente meglio il RAI UNO D di Monte Venda, nonostante l'antenna VHF fosse progettata per una K 5 / 6 reale ( 14 MHz circa ), poi vi era la 7 / 8, la 9 / 10, la 11 / 12, e per forza, anche una lunga 5 / 12.
Ho smontato una XC-343 D ( 21 - 60 ) che era messa in verticale in cima a una 5 pali, e prima di tirarla giù, ho voluto vedere cosa mi rendesse, e oltre a guadagnare potenze alte per la zona, erano proprio i panettoni ad essere nettamente più pari, a dei livelli mai visti . . . pari intendo singolarmente, squadrati, superiormente sembravano quasi delle linee, cosa che invece, con tutte le altre antenne rimaste su questa terra, risultano essere sempre un po' increspati . . . mah, per me un fondo di verità c'è, e d'altronde, se sono diventate un mito, ci sarà stato anche un perchè.




Everardo, l'ho trovata nel sottotetto dove fuori vi sono ancora le "sorelle" ultra trentennali che smonterò a breve, quindi questa non si è fatta 35 anni di intemperie, e non so perchè era stata messa a riposo.
E' per quello che è ancora in buone condizioni, però fuori c'è stata.
Antonio, i 300 ohm erano già scomparsi da tempo quando ho cominciato a lavorare io nel 1976, era l'impedenza per il collegamento diretto al dipolo con la piattina o "piattone" da 300 ohm, senza nessun balun di adattamento ai 75 ohm del cavo coassiale.
Quindi penso che se si fosse dovuto usare la piattina, si sarebbero dovuti tagliare i filettini interni del balun, come se non ci fosse stato.
Sono le prime antenne del programma Nazionale che avevano il dipolo "chiuso" ( come adesso nelle VHF ), ma per questo a 300 ohm, e allora i primi collegamenti erano fatti con la piattina da 300 ohm, distanziata di 10 cm. con appositi distanziatori isolati fissati al palo in verticale e usati anche come scavalca grondaia, più i chiodoni passa-piattina con isolatore in gomma.
Direi che con l'avvento del Secondo Canale nel 1961, via via si era già da prima abbandonata la piattina, dove in certi casi si facevano i balun esterni col cavo coassiale e attaccati ai dipoli, diversi per lunghezza fra le due antenne VHF e UHF, più 2 discese sempre di cavo per allora da 60 ohm, ripetendoli giù dietro ai televisori con ingressi a 300 ohm e due pezzetti di piattina, quando si era sprovvisti di una coppia di traslatori VHF e UHF inscatolati ( i "TR" Fracarro o di altre marche ), con ingresso per il cavo e uscita con la piattina da avvitare alla basetta VHF-UHF posteriore dei TV di allora.
Francesco, la foto non c'è perchè non l'ho fatta, erano 3 antenne ovvie, poi dovevo controllare la centrale, che lì sì che ci voleva la foto, avevo le mani sporche, voglia di andare via . . . è stata una pulizia palo con sistemazione delle uniche tre antenne che servivano in quella zona.
[ 7 commenti ] ( 184 visite ) | permalink |











5 - 2017 ho visto che Monte Maggiore a UCKA in Croazia, è proprio in direzione campanile in pieno.



A nord, un pelo verso est, ho questo 3° "trespolo" che potrebbe essere un VODAFONE, visto che il segnale più "forte" del gestore viene in quella direzione.
L'ho zummato perchè non mi è vicino come gli altri due, ma non sono sicuro che sia già attivo come LTE, anche perchè il segnale è debole e l'ho preamplificato da tempo.



[ commenta ] ( 55 visite ) | permalink |






Io monto queste prese al posto delle vecchie e malconce Siemens PASSANTI da - 10 dB, e qui la Telewire le chiama "derivate" . . .
Ma le derivate sono quelle a perdita ZERO e che accettano un solo cavo proveniente da un morsetto di prelievo di un DERIVATORE, oppure ( in casi da appartamento semplici "quasi a norme" ) proveniente da un partitore moderno in pressofusione, a 2, 3, o anche a 4 USCITE.

Vabbè che al suo interno vi è un derivatore a un prelievo a tutti gli effetti, ma il segnale che lo attraversa è appunto PASSANTE, arriva, entra, percorre gli avvolgimenti del trasformatorino, ed esce andando a servire o un altro derivatore o un'altra presa passante fino alla fine della "catena", dove incontrerà la resistenza di chiusura da 75 ohm sul morsetto "out" dell'ultimo componente che metteremo ( o presa passante o derivatore, ma MAI un partitore che NON abbia le sue linee di cavo "CHIUSE" a 75 ohm ).
La Fracarro potrebbe nei suoi schemi, mettere al posto di quei PP 14 in fondo, un DERIVATORE da - 10 dB a 4 prelievi con resistenza di chiusura, così saresti sicuro che in casa NON ti "aprirebbero" l'impianto !
Tanto, fra perdere 8 e perdere 10, che differenza abissale vuoi che faccia ?
Come perdita è come se ci fossero 12,5 Metri di cavo in più.
E' peggio dare la possibilità di "andare a pistolare" l'impianto TV "terminato" in casa propria, a pochi giorni dal collaudo e dalla consegna degli appartamenti . . . come è successo a me anni fa ! ! !
Se i derivatori ai piani sono nelle scale, perchè non chiudere l'impianto in fondo sempre lì nelle scale ? Non ci vuole un'ingegnere, basto io che penso e vado "beyond".



Descrizione Fracarro: "Serve per lasciar passare il segnale R.F. su una linea a 75 ohm bloccando la corrente continua".
Siccome nella vecchia serie "80", vi era l'alimentatore ( SAL 600 o SAL 1000 ), che dava tensione ai vari moduli di preselezione tramite i ponticelli sottostanti di automiscelazione, poteva succedere di non aver bisogno del finale di potenza, usufruendo dei quasi 90 dBuV che potevano esserci già così all'uscita dei moduli, quindi, bisognava neutralizzare i 12 volt prima di collegare la discesa per quei pochi o unico appartamento che c'era.
Ecco che allora entrava in gioco questo "blocca C.C".
I moduli della serie SAU ( verdi ) erano di tre tipi: SAU 1, SAU2, SAU3 a secondo dell'amplificazione che fornivano, e penso avessero al loro interno, 1, 2, o 3 transistor . . . e mi sembra ci fosse anche "un discorso" di controllo automatico di guadagno in ogni modulo ( CAG / AGC ).






Grazie Everardo, contavo su chi ne sa di più.
Oooh, finalmente Gherardo ti sei fatto vivo, sei sempre sul forum a tutti gli orari, ma come fai, sarai in pensione, e hai anche una gran pazienza con certi "soggetti" che io non avrei.
La Telewire chiama le semplici da 0 dB: "dirette", e almeno qui ci siamo.
Visto che approvi la mia disapprovazione sulla terminologia errata adottata dalla casa, vado a letto tranquillo, ciao.
[ 2 commenti ] ( 194 visite ) | permalink |




